Nelgiardino dell’Eden (2014-2015)
I “mondi” si sono rimpiccioliti. Da prima calzini, soprattutto calzini di bambini perché solo dall’innocenza può ricominciare l’innocenza libera dell’Essere, poi vestiti usati. Vengono spezzettati e compattati dall’artista con una scheletratura metallica rigida e immersi in resina. Diventano “mattoni” vivi da cui ripartire, rendere visibile la nostra verità e trasferirla nell’universo ideale, in cui possa finalmente liberarsi e risolversi. Calzini come cellule e molecole, “mattoni” del divenire nuovo applicati in principio su tavole e poi su scheletrature di ferro zincato modellato a forma di alberi di varie misure. Ogni albero è e sarà nel futuro, parte di un unico Giardino dell’Eden dal quale attingere un momento di felicità.