Tuttomenochenero è luce, bellezza, amore.
La gamma cromatica si manifesta nella scala dei sette colori in cui si può scomporre la luce. Sono tante finestre che simbolicamente si aprono sul mondo, da cui trapelano, uno ad uno, i colori dello spettro solare, fino a comporre insieme le fasi della luce. Queste finestre, dispensatrici di equilibrio positivo e di tranquillità gioiosa, si spalancano dai supporti più inaspettati, da fondi di carta, di metallo, di legno dipinto, e assumono di volta in volta forme diverse. La tecnica, all’interno della finestra, è sempre quella dell’affresco; ma le varietà materiche sono molteplici; l’esplosione di colore può essere raggiunta in diversi modi: con puri pigmenti, con piccole perle, con i tasselli di un mosaico. Il divertissement si unisce all’intento di produrre gioia. Il fondale è anche corteccia d’albero, che diventa un lungo tronco su cui si aprono le finestre colorate del cuore, dell’amore, della vita. Qui il colore si unisce alla leggera carta di riso; cantano queste aperture sfidando la spessa scorza dell’albero. La metafora è chiara. Sfondiamo la durezza delle cortecce che ci avvolgono, con cui abbiamo costruito il nostro scudo di difesa contro i mali del mondo, l’apprensione delle alterità, dell’ignoto. Oltrepassiamo la corteccia, entriamo nella luce che sussiste da qualche parte nelle nostre anime.
Nel 2008,insegnando su corsi di nudo, inserisce la figura ai sette colori. Con queste opere conclude il ciclo.